Numerosi coronavirus, scoperti per la prima volta nel pollame domestico negli anni ’30, causarono malattie respiratorie, gastrointestinali, epatiche e neurologiche negli animali. Solo 7 coronavirus sono noti per causare malattie negli esseri umani.

Quattro dei 7 coronavirus negli esseri umani in genere si manifestano con i sintomi del raffreddore comune.

Tre dei 7 coronavirus causano infezioni respiratorie molto più gravi, e talvolta fatali, nell’uomo rispetto ad altri coronavirus e hanno causato gravi focolai di polmonite mortale.

I primi casi di COVID-19 provenivano da un mercato di animali vivi a Wuhan, in Cina, il che suggerisce che il virus è stato inizialmente trasmesso dagli animali agli esseri umani. La diffusione da persona a persona avviene attraverso il contatto con secrezioni infette, principalmente attraverso il contatto con grandi goccioline respiratorie, ma può anche avvenire attraverso il contatto con una superficie contaminata da goccioline respiratorie; non è chiaro se l’infezione possa essere acquisita per via oro-fecale o quale ruolo abbiano gli aerosol (piccole goccioline respiratorie) nella trasmissione. Non è inoltre chiaro quanto facilmente questo virus si diffonda da persona a persona o quanto l’infezione rimanga sostenuta in una data popolazione, anche se sembra più trasmissibile del SARS, e la diffusione è probabilmente più simile a quella dell’influenza.

I super-spargitori hanno svolto un ruolo straordinario nello sviluppo dell’epidemia di SARS del 2003 e possono anche avere un ruolo significativo nell’attuale epidemia di COVID-19. Un super-spargitore è un individuo che trasmette un’infezione a un numero significativamente maggiore di altre persone rispetto alla persona media infettata.

La quarantena e misure di isolamento vengono applicate nel tentativo di limitare la diffusione locale, regionale e globale di questo focolaio.

Le persone infettate dal COVID-19 possono avere pochi o nessun sintomo, anche se alcuni si ammalano gravemente e muoiono.

I sintomi possono comprendere febbre, tosse e dispnea. Quelli con malattia più grave possono avere reperti di linfopenia e di imaging del torace compatibili con una polmonite. L’esatto tempo di incubazione non è certo; le stime variano da 1 a 14 giorni.

Il trattamento del COVID-19 è di supporto. Non sono disponibili ad oggi vaccini, farmaci antivirali o altri trattamenti specifici.

Il Coronavirus COVID-19 è stato segnalato per la prima volta alla fine del 2019 a Wuhan, in Cina e da allora si è diffuso ampiamente in tutto il mondo causando una pandemia.

I primi casi italiani accertati risalgono al 22 Febbraio 2020.